Antiche Civiltà dal 2900 aC al 1599 dC

La marijuana viene usata come forma di trattamento medicinale fin dagli albori delle antiche civiltà. La razza umana ha sempre avuto ben chiari il potenziale e i possibili utilizzi di questa meravigliosa pianta per migliorare la nostra specie. Solo nel corso degli ultimi 100 anni se ne son prese le distanze, demonizzandola, ma si tratta di un periodo di tempo assolutamente irrilevante, se paragonato all'intera esistenza della storia umana. Questo articolo vi offre un valido strumento per interpretare i riferimenti storici concernenti l'uso della marijuana terapeutica nelle antiche civiltà.

Le prime testimonianze sulla marijuana medica risalgono al 2900 aC, come riportato da un Imperatore Cinese. Si ritiene, infatti, che sia stato l'Imperatore Fu, considerato dai cinesi colui che ha portato la civilizzazione in Cina, il primo a parlare della "Ma" come di una medicina popolare in cui sono racchiusi sia lo yin che lo yang. "Ma" è il termine cinese usato per la Cannabis. L'Imperatore Shen (2700 aC), padre della medicina cinese, era solito usare, inoltre, la marijuana per le sue potenti proprietà medicinali, considerandola un prodotto medico di origine erboristica tra i più importanti in circolazione all'epoca.

Ma non fu solo la Cina a riconoscere l'uso della marijuana per il trattamento di determinate condizioni mediche. Il Libro dell'Esodo (risalente, si stima, al 1450 aC) riporta come la Cannabis sarebbe stata impiegata nella creazione di un olio sacro che, stando alle testimonianze, doveva essere completamente imbibito di Cannabis.

Anche gli Antichi Egizi erano soliti utilizzare Cannabis (1213 aC) per trattare alcune condizioni mediche: tra le loro prime testimonianze ne ritroviamo alcune che descrivono il suo utilizzo per il trattamento del glaucoma, pressapoco come avviene ancora oggi.

Nell'Antica India (1000 aC) veniva mescolata con il latte per ottenere una forma primitiva di anestetico, noto come Bhang. Il Bhang non veniva utilizzato solo per raggiungere una sorta di intorpidimento, ma la Cannabis veniva riconosciuta nell'India antica anche per la sua capacità di trattare un'ampia gamma di malattie. È stata citata anche per il trattamento della lebbra (600 aC).

In Medio Oriente la Cannabis ebbe un importante ruolo per buona parte del periodo dell'antica civilizzazione e all'interno della cultura religiosa. Secondo il Venidid, antico testo religioso persiano (700 aC), la Cannabis era considerata la più importante su oltre 10.000 piante mediche.

La prossima testimonianza storica è stata scoperta in tempi relativamente recenti. Si tratta di un argomento controverso, a lungo dibattuto soprattutto dall'ala più estremista della destra cristiana: l'uso della Cannabis da parte di Gesù durante le sue guarigioni (30 dC). Usando una ricetta riportata nello stesso Libro dell'Esodo, Gesù avrebbe usato questo olio psicoattivo (chiamato Crisma) per ungere i suoi seguaci (la stessa parola "Cristo" significa "Unto"). Inoltre, Gesù viene descritto dall'apostata Marco come colui che era in grado di allontanare demoni e di condurre cerimonie di guarigione attraverso l'impiego del crisma sacro.

Non è questa l'unica prova del suo uso nella Cristianità, ma si pensa che venisse usata anche ai tempi di Mosè come olio per cerimonie, grazie alle sue proprietà psicoattive considerate una "manifestazione del Signore".

Gli Antichi Romani riconobbero le proprietà terapeutiche della marijuana. Il libro De Materia Medica (Sulle Questioni Mediche) riporta riferimenti alla capacità della Cannabis di curare mali e dolori, oltre ad agire come oppressore sessuale (70 dC). Questo testo divenne un punto di riferimento fra i medici professionisti dei successivi 1500 anni.

Qui di seguito si parla della diffusione dell'Islam in India (1500 dC), quando i medici si affidavano alle teorie persiane per guidare il loro uso della Cannabis. All'epoca compresero i suoi molteplici utilizzi, inclusa la capacità di attenuare i sintomi del dolore e di ridurre il desiderio sessuale dei propri pazienti.

All'incirca in quel tempo, l'uso della marijuana terapeutica si diffuse con successo nell'Europa Occidentale, dove venne impiegata come un rimedio medico tradizionale. Veniva considerato un ingrediente fondamentale per qualsiasi laboratorio medico ed erboristico. Continuò a tesserne le lodi William Turner, considerato il primo vero botanico inglese, per le sue ampie ed efficaci proprietà medicinali e, per questo, inserita nel suo libro "New Herball" (1538 dC).

Come potete vedere, la marijuana medica è stata a lungo, nel corso della storia, usata per le sue molteplici e piuttosto intelligenti applicazioni, all'interno di diverse culture. Molte furono le malattie minuziosamente trattate con il suo impiego, così come sono praticamente le stesse malattie ad essere oggi curate con marijuana terapeutica: gli uomini compresero le sue proprietà ancor prima dell'avvento della scienza moderna. Inoltre, tutti questi riferimenti storici non sono solamente una descrizione del suo utilizzo in un periodo storico circoscritto, ma si presume che queste culture e civiltà abbiano continuato ad utilizzarla regolarmente nel tempo a venire: i riferimenti storici qui riportati riguardano la prima volta che si è scoperta la presenza di questa pianta all'interno di una civiltà. Ad esempio, anche se la prima testimonianza del suo uso medicinale riguarda la Cina antica dell'anno 2900 aC, la letteratura medica cinese continua a riferire del suo impiego fino al 200 dC ed oltre. L'uomo usa da sempre la Cannabis per scopi medici e dovrà continuare a farlo ancora per lungo tempo, indipendentemente dall'opinione dei politici.