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Published: June 15, 2016
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Coltivazione di cannabis
Quando si coltiva in vaso, sia con substrato organico che senza terriccio, trapiantare le vostre piante in contenitori più grandi è fondamentale se desiderate crescere esemplari grandi e dalle rese superiori. Trapiantare al momento giusto può realmente fare la differenza tra l'avere una pianta assetata ed una che non ha ancora riempito l'intero vaso con le sue radici. La maggior parte delle persone pensa che, ponendo un clone o un piantino in un vaso enorme, la pianta crescerà raggiungendo dimensioni enormi. Tutto ciò è vero fino ad un certo punto, ma la cosa più importante da tenere a mente è 'Grandi Radici = Pezzi Grossi'.
Ricordandosi ciò, l'obiettivo rimane quello di far crescere grandi radici soffici, di un bianco luminoso, in grado di svilupparsi ulteriormente una volta sistemate adeguatamente in un nuovo vaso o su un nuovo terreno. Quando le piante sono piccole, l'obiettivo deve essere quello di coltivarle in fase iniziale all'interno di piccoli vasi da 2 litri, per terminare il ciclo colturale in un vaso da 15 litri. Una volta che la piantina è sbucata e si sono formate i primi quattro giri di foglioline, controllate le radici capovolgendo il vaso a testa in giù, afferrando il fusto della pianta con le dita. Dovete controllare che le radici siano completamente coperte dal terriccio. Le radici devono apparire di un bianco luminoso e a forma di lisca di pesce. Le radici, inoltre, possono talvolta apparire irsute e pelose e, spesso, possono risultare sovrapposte fra loro. A questo punto le piante andrebbero trapiantate e poste in un vaso da 6,5 litri, ad esempio, e lasciate vegetare ulteriormente. A questo stadio, la pianta potrà crescere bene fino alla formazione del settimo livello di foglie. Molti coltivatori, a questo punto, avranno già in mente il substrato finale per le proprie piante, quello della fioritura, che sarà ricco di Potassio e Fosforo. Per chi coltiva le piante all'aperto è utile sapere che, trapiantandole dal vaso da 2 litri, con le radici in condizioni ottimali, potranno raggiungere dimensioni maggiori grazie alla possibilità che l'apparato radicale ha di ottenere nuove sostanze nutrienti dal terreno.
La ragione per cui le radici di una pianta, come quelle di un albero, spingono in profondità nella Terra è legata, semplicemente, ad una ricerca di nutrimento. Esiste un sottile equilibrio tra la pianta che ha a disposizione una pronta fornitura di nutrienti e le radici costrette a allargarsi alla ricerca di nuovo nutrimento. Se avete una pianta perfettamente in salute che non ha bisogno di sviluppare un apparato radicale sovrapposto, spingendolo sempre più in profondità fino a raggiungere i bordi del vaso, allora potete lasciarla più a lungo nel contenitore in cui si trova. Molti coltivatori che usano terriccio o substrato senza terra, spesso aggiungono perlite come materia ariosa e inerte. I vantaggi di un substrato di perlite sono che la pianta ha più spazi ariosi e tasche vuote dove le radici possono svilupparsi. Allo stesso tempo la perlite può far asciugare più velocemente il substrato, consentendo un ritmo più veloce di alimentazione. Se doveste notare che le vostre radici tendono ad una colorazione marroncina o non fossero particolarmente pulite e di colore chiaro, potete usare perossido di idrogeno per sterilizzare la zona radicale, ossigenando ulteriormente l'acqua. Una volta ottenute radici sterili e pulite, potrete andare ad eliminare tutti i patogeni e ricominciare, quindi, ad osservare la vostra pianta dal punto di vista della crescita. In questo modo si potrebbe andare a danneggiare anche la vita microbica o uccidere eventuali batteri aggiuntivi da voi inseriti nel substrato, ma potrete andarli a reintegrare semplicemente reintroducendo la vita microbica una volta che le radici saranno tornate di un colore bianco chiaro.
È sempre da ritenersi una buona idea, se coltivate biologicamente, avere un substrato studiato appositamente per la fase di fioritura. Oltre alle sostanze nutritive disponibili in qualsiasi negozio per la coltivazione, il coltivatore può aggiungere guano di pipistrello, humus, cenere, batteri e, anche, compost lasciato macerare durante la fase di crescita all'aperto, ad esempio. Altrimenti potete ricorrere ad un vaso da 15 litri con un substrato pesantemente arricchito di Fosforo e Potassio, per le successive 8-12 settimane di fioritura.
Le radici traggono beneficio dall'ossigeno presente nel substrato molto più di quanto non facciano con l'acqua, quindi consigliamo caldamente di agevolare il drenaggio il più possibile. Una buona idea può essere aggiungere 2-3cm di palline di argilla hydroton espansa, indipendentemente dalle dimensioni del vaso. Una volta che noterete che le radici cominciano realmente a spingere alla ricerca di nutrimento, con il rischio di attorcigliarsi, allora potrete andare a scegliere il vaso che ospiterà la pianta durante la fase finale del suo ciclo vitale. Un altro ottimo consiglio è tenere in considerazione che durante la fase di fioritura, la crescita delle radici subisce un rallentamento, fino ad arrivare addirittura ad arrestarsi, dal momento che la pianta, a questo stadio, concentra le proprie energie sulla produzione dei fiori. Quando trapiantate per l'ultima volta, assicuratevi che il substrato sia arioso e leggero. In questo modo agevolerete la ritenzione idrica, utile per fronteggiare gli eventuali periodi di secca.