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Published: February 4, 2016
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La presidenza USA di Barack Obama sta giungendo al termine, cosa che accadrà l'8 novembre 2016. Gli americani saranno chiamati ad eleggere il 45° Presidente degli Stati Uniti a causa dell'ineleggibilità costituzionale di Obama ormai al secondo mandato. I candidati presidenziali di entrambe le maggiori fazioni politiche, Democratici e Repubblicani, stanno affrontando diversi temi politici, tra qui quello della legalizzazione della Cannabis. I giochi sono ancora aperti e non sappiamo chi si insedierà alla Casa Bianca, anche se sembrerebbe che Hillary Clinton, candidata per il partito democratico, abbia buone possibilità, ma si parla molto anche di Ted Cruz e Donald Trump, in corsa per i repubblicani. Quest'anno abbiamo potuto osservare come la legalizzazione della Cannabis sia diventata uno degli argomenti politici di maggiore rilievo, sia da una parte che dall'altra.
Qui di seguito vi presentiamo i 4 candidati repubblicani e i 3 democratici che hanno maggiori possibilità di diventare il prossimo POTUS (acronimo usato negli Stati Uniti per indicare il "President Of The United States") e il loro punto di vista sulla Cannabis (legalizzazione):
DONALD TRUMP - REPUBBLICANO
L'uomo d'affari Donald Trump è il primo ad aver palesato posizioni contrastanti sulle droghe e sulla Cannabis. Nel 1990, dichiarò: "Stiamo perdendo malamente la guerra alle droghe. Bisogna legalizzare le droghe per poter vincere quella guerra", e aggiunse "Bisogna togliere il profitto dalle mani di questi zar della droga...". Ciò avveniva 25 anni fa, quando il Forbes Magazine inserì Pablo Escobar in settima posizione fra gli uomini più ricchi del pianeta, con un patrimonio privato di circa 2,7 miliardi di dollari. Oggi, Donald Trump ha cambiato radicalmente posizione nei confronti della legalizzazione delle droghe. Durante il Conservative Political Action Conference, nel 2015, di fronte alla domanda su cosa ne pensasse della legalizzazione, ha dichiarato: "Penso non sia un bene, e ne sono fermamente convinto", ma "la marijuana terapeutica è un altro discorso", aggiungendo che "io credo alla marijuana terapeutica, al 100%".
MARCO RUBIO - REPUBBLICANO
Il senatore statunitense e ex portavoce della Camera dei Rappresentanti della Florida, può essere considerato il pugno di ferro dei Repubblicani ed è assolutamente contrario ad ogni forma di legalizzazione o depenalizzazione della Cannabis. Secondo Rubio, il governo statunitense dovrebbe rafforzare le esistenti leggi federali, anche in quegli Stati dove la conduzione democratica ha portato alla fine del proibizionismo della Cannabis. Rubio mette erba e alcool sullo stesso piano: "Abbiamo già visto l'impatto che l'alcolismo ha sulle famiglie, sulla guida in stato di ebbrezza, su ogni sorta di aspetto della vita quotidiana. E oggi dobbiamo aggiungere altre sostanze ad uso e consumo della popolazione?". Fortunatamente, sembrerebbe più aperto nei confronti della marijuana terapeutica: "Si sentono storie avvincenti di persone che dichiarano che l'uso di marijuana terapeutica porti sollievo dalle patologie di cui sono affetti", ha dichiarato alla stampa. "Quindi, mi impegno ad apprendere di più sull'argomento e sulla scienza che lo circonda".
TED CRUZ - REPUBBLICANO
Ted Cruz è un senatore del Texas e non un grande amante della Cannabis, ma rispetta le decisioni prese da ciascun singolo Stato sulla fine del proibizionismo: "È un loro diritto". Non è molto soddisfatto dell'amministrazione Obama, e della sua politica per le droghe: "Guardando all'approccio del Presidente Obama alle leggi sulla droga sembrerebbe che non vi sia alcun tentativo ad avviare un dibattito, un dialogo su come sia possibile cambiare le leggi. Ha semplicemente decretato di non voler rafforzare leggi su cui non è d'accordo". Come la maggior parte dei candidati presidenziali, il Senatore Cruz ha ammesso di aver fumato Cannabis in passato. Un suo portavoce ha dichiarato: "Quando era un adolescente, sperimentò scioccamente la marijuana. Fu un errore, mai più ripetuto da allora".
JEB BUSH - REPUBBLICANO
Jeb Bush non sostiene la legalizzazione, neppure per la Cannabis terapeutica. Bush ha dichiarato che legalizzare erba è "una pessima idea, ma gli Stati devono avere il diritto di scegliere in merito". Durante una sosta per la sua campagna elettorale in Iowa ha detto: "I danni neurologici provocati da questa estremamente potente marijuana di oggi, nella migliore delle ipotesi, non sono ancora stati dimostrati. E, nel peggiore dei casi, grossi problemi ricadranno sull'intera comunità". È convinto, inoltre, che la legalizzazione della Cannabis in Colorado abbia portato ad un "aumento del crimine ed una riduzione della produttività". Non è molto chiaro quanto sia realmente a conoscenza delle prove scientifiche: "La nuova eroina e la nuova marijuana sono altamente, altamente tossiche". Ma non tutto è perduto. Jeb Bush guarda di buon occhio la depenalizzazione nei confronti dei consumatori di Cannabis: "Va detto che dobbiamo depenalizzare la marijuana. A questo sono favorevole".
HILLARY CLINTON - DEMOCRATICI
Ex First Lady, senatrice degli Stati Uniti e Segretario di Stato, è dell'opinione che la Cannabis abbia un valore terapeutico e che per questo si debbano "sostenere quegli Stati e località dove esiste una sperimentazione in questo senso". Clinton, inoltre, ritiene che si debba avviare un processo democratico a livello statale, per valutare se la popolazione si favorevole alla legalizzazione della Cannabis o meno. Ha dichiarato alla CNN: "Penso che dobbiamo essere molto chiari sui benefici dell'uso di marijuana per scopi terapeutici". Il problema è che la maggior parte delle sue dichiarazioni sulla Cannabis sono esattamente tutto ciò che vorreste sentirvi dire da un politico. Ecco alcuni esempi: "A livello ricreativo, si sa, gli Stati sono i laboratori della democrazia"; "Voglio aspettare di vedere quali prove concrete esistono"; "Non penso che abbiamo fatto ricerche sufficienti". Tutte queste frasi hanno un senso, ma sembrerebbero dette proprio per non accendere gli animi tra proibizionisti e sostenitori della legalizzazione della Cannabis.
MARTIN O'MALLEY - DEMOCRATICI
L'ex governatore del Maryland, Martin O'Malley, ha apposto la sua firma su diverse leggi per la depenalizzazione del possesso di marijuana e a favore della Cannabis terapeutica, ma non dopo aver passato buona parte della sua vita ad opporsi proprio a leggi simili. Dice di non aver mai fumato erba e ha dichiarato alla CNN: "Quando ero alle superiori, era considerato ben poco figo". O'Malley ha tutta una serie di spiegazioni razionali per il suo radicale cambiamento di mentalità per ciò che concerne la Cannabis. Fu un accusatore, a lungo rimase convinto che depenalizzare il possesso di marijuana equivalesse a far passare l'idea che le droghe non fossero pericolose e riducesse la sicurezza pubblica. O'Malley oggi pensa che la depenalizzazione del possesso di marijuana sia "un riconoscimento legale del fatto che si debbano concentrare gli sforzi su problemi di sicurezza pubblica ben più gravi e sulle vite dei nostri cittadini". Sembrerebbe che questo candidato voglia far intendere la sua intenzione di fare ulteriori passi avanti, non limitandosi alla depenalizzazione. "Esiste una differenza sostanziale tra marijuana e molte altre sostanze controllate".
BERNIE SANDERS - DEMOCRATICI
Se non avete mai sentito parlare di Bernie Sanders, Senatore ed ex parlamentare del Vermont, vi siete persi molto. Questo candidato è un indipendente, ma corre con i Democratici. Si tratta realmente del primo candidato presidenziale di rilievo che io abbia mai visto lavorare tanto duramente a favore della legalizzazione della Cannabis, al punto di aver votato per la riforma delle leggi sulle droghe in diverse occasioni. Se i cittadini americani sono davvero impazienti di poter, finalmente, fumare la loro erba legale in ogni angolo del Paese, allora dovrebbero prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di votare per Bernie Sanders: è lui la persona che potrebbe renderlo realtà. Sanders ha il coraggio necessario per dire la verità. Eccovene un esempio: "Sto assistendo, in questo paese, alla distruzione di molte vite a causa di reati non violenti. Abbiamo un sistema giudiziario criminale che lascia a piede libero gli amministratori delegati di Wall Street e incarcera giovani ragazzi per aver fumato marijuana". Dichiarazioni simili acquistano un peso ancora maggiore quando si tiene in considerazione il fatto che la campagna elettorale di Hillary Clinton è finanziata, in parte, da due delle maggiori aziende carcerarie degli Stati Uniti.
Dal punto di vista della legalizzazione della Cannabis... È realmente importante chi diventerà il prossimo Presidente degli Stati Uniti? A nostro modesto parere, uhm, no, non è molto importante. La Cannabis sta girando sulla ruota della legalizzazione in tutto il mondo. Il genio è uscito dalla bottiglia e nessun democratico o repubblicano potrà ormai farlo tornare indietro. L'unica differenza la potrà fare il tempo. Con un Repubblicano dietro agli ingranaggi del potere potrebbe volerci un po' di più, ma il finale potrà essere uno solo: Legalizzazione.
Ad ogni modo: Hillary, Bernie, Donald, Ted, o chiunque sarà... se avranno bisogno di qualche seme di Cannabis di qualità presidenziale, non dovranno fare altro che chiamarci. Riceveranno anche un bell'omaggio extra!