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Published: March 28, 2017
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Cannabis medicinale
In questi ultimi anni, milioni di persone nel mondo hanno cominciato a usare prodotti a base di CBD (cannabidiolo) per trattare diverse patologie, o semplicemente per mantenere il proprio benessere. Ma saranno questi prodotti interesserà un test di droga obbligatoria?
Il cannabidiolo usato per fare tinture, oli o qualsivoglia prodotto l’industria andrà ad estrarre dal suo cappello, può essere tirato fuori sia dalla cannabis medica, sia dalla canapa industriale, che sono peraltro la stessa pianta. I derivati della canapa sono considerati come supplementi alimentari nella maggior parte dei paesi del mondo e quindi al momento non ci sono restrizioni alla vendita o all’assunzione di CBD.
Ciononostante, le autorità pubbliche si (e ci) stanno ancora sballando il cervello sui contenuti minimi di THC per i prodotti con un po’ di CBD, come l’olio di canapa che spruzziamo sull’insalata. Il limite legale di THC nei prodotti alimentari può variare dallo 0,1 allo 0,4, a seconda delle regole nelle diverse nazioni. Neppure un bambino potrebbe stordirsi bevendo una bottiglia di olio che contiene lo 0,4% di THC, e d'altronde il bimbo probabilmente vomiterebbe molto prima di aver finito di bere questo drink.
La maggior parte delle persone che consumano CBD non necessita di un dosaggio così elevato da portare con se quantità significative di THC, e quindi possono superare qualsiasi test antidroga. Gli estratti legali come oli, balsami, liquidi per vaporizzazione, e persino le paste più concentrate non contengono sufficiente THC da poter risultare nei comuni test antidroga, neppure se una persona avesse assunto giornalmente a dosaggi standard dei prodotti a base di CBD per lungo tempo. Inoltre, nessuna azienda o autorità di controllo stabilisce a zero il limite di THC perché questo causerebbe troppi falsi positivi nelle analisi biochimiche.
Ogni individuo reagisce in modo diverso a cibo, droghe e sostanze, e questo ha in impatto sui test antidroga. Detto ciò, un paziente che necessita di quantità elevate di CBD per ridurre dolore neuropatico o mitigare gli effetti di terapie invasive potrebbe rivelarsi positivo a un droga test. Anche con le bassissime concentrazioni legali di THC presenti nella maggior parte dei prodotti a base di cannabidiolo, un consumo giornaliero di CBD pari a 1.000-2.000 milligrammi proveniente da un fitocomplesso di cannabis causerà probabilmente un risultato falso positivo in un test antidroga. Questo richiederebbe comunque almeno un secondo test positivo, anche solo per ipotizzare un licenziamento di un dipendente o la sospensione di una patente di guida.
Ognuno dovrebbe essere consapevole di qualsiasi sostanza che ingerisce, legale o meno. Comprare estratti da produttori affidabili è il primo passo per sapere quanto THC può essere contenuto in un prodotto terapeutico, alimentare o ricreativo. I negozi online più conosciuti vendono solitamente solo prodotti testati in laboratorio, con un contenuto di principi attivi (abbastanza) certificato. Infine, ricordiamo che bere molta acqua e fare esercizio fisico intenso prima di un test antidroga serve ad abbassare i livelli di THC nel corpo.