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Published: September 23, 2016
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Coltivazione di cannabis • Informazioni Cannabis
Nell'attuale mercato di semi di Cannabis è possibile comprare sia semi regolari che femminizzati. Ma qual è la differenza? I principianti potrebbero procedere all'acquisto di semi senza capire la reale differenza che separa queste due tipologie. Qui di seguito vi spieghiamo quali sono le principali caratteristiche di ognuna di esse e come possono influire all'interno di una coltivazione, in modo da valutare quali siano le piante di Cannabis più adatte alle vostre esigenze.
I semi regolari sono completamente puri e naturali e producono sia piante di Cannabis femmina che maschio.
I semi femminizzati sono semi ottenuti da piante di Cannabis trattate con particolari tecniche agronomiche. In questo caso, le piante prodotte da questi semi esprimeranno solo il sesso femminile.
La prima banca del seme ad introdurre sul mercato i semi femminizzati fu la "Dutch Passion", nel 1998. Fu così che ebbe inizio una vera e propria rivoluzione nella coltivazione di semi di Cannabis. Oggigiorno, troviamo sul mercato diverse banche del seme che offrono una vasta gamma di semi femminizzati nei loro cataloghi e, in alcuni casi, vi sono aziende che vendono esclusivamente questo tipo di prodotto. La ragione di questa strategia commerciale è piuttosto ovvia: la maggior parte dei coltivatori di Cannabis non è interessata all'ibridazione ed il suo unico obiettivo è quello di produrre grandi quantitativi di marijuana di primissima qualità. Ciò significa che il fine ultimo è quello di coltivare solo piante di Cannabis di sesso femminile. Comprando semi di Cannabis femminizzati si evita di perdere tempo e di venire sopraffatti dalla frustrazione (non c'è niente di peggio di coltivare per diverse settimane numerose piante di Cannabis per poi scoprire che la metà di loro sono di sesso maschile, quando l'obiettivo iniziale era quello di ottenere solo piante femmina).
Quando furono introdotti sul mercato, i semi femminizzati dimostrarono, inizialmente, una qualità piuttosto scarsa, ricevendo pesanti critiche dal pubblico (data l'alta percentuale di piante di Cannabis ermafrodite che si sviluppavano da questi semi). Tuttavia, con il passare degli anni, i semi femminizzati ed i metodi utilizzati per la loro produzione hanno raggiunto livelli altissimi, diventando una vera e propria arte. La qualità dei semi di marijuana femminizzati che trovate oggi sul mercato è estremamente alta e le possibilità che si sviluppi una pianta ermafrodita sono quasi nulle (sempre che non si faccia affidamento su una banca del seme poco professionale).
Quando nel 1998 vennero introdotti i semi femminizzati sul mercato europeo, ebbe inizio una vera e propria rivoluzione che portò inevitabilmente a disinteressarsi dei semi regolari. Oggi, oltre il 95% del mercato europeo di semi di Cannabis è occupato dalle femminizzate. Negli Stati Uniti, invece, i semi regolari continuano ad avere un loro importante mercato, riuscendo ancora a coprire gran parte del settore.
Per la gran parte dei coltivatori, i semi femminizzati sono la scelta ideale al momento di acquistare una varietà di Cannabis: producono erba di ottima qualità senza il rischio di incappare in qualche pianta maschio. Tuttavia, i coltivatori "più sofisticati" tendono a preferire sempre i semi regolari. Ciò è dovuto più che altro ad una questione di principio, dimostrando il loro rifiuto nell'utilizzare semi sottoposti ad un processo di "manomissione" (mentalità espressa anche dai coltivatori biologici, contrari all'utilizzo di fertilizzanti chimici per ottenere una marijuana il più naturale e genuina possibile). In altri casi, le motivazioni possono derivare da principi più pratici.
Quando un coltivatore di Cannabis professionista vuole produrre i propri semi e creare i propri ibridi ha bisogno di lavorare con piante che manifestino sia il sesso maschile che quello femminile. Ciò è necessario per poter impollinare i fiori femminili con il polline di quelli maschili, per ottenere così nuovi incroci genetici e nuovi semi. Questo è uno dei motivi principali per cui si continuano a coltivare i semi regolari. In un certo senso, si potrebbe dire che questo crescente interesse di mercato per i semi femminizzati potrebbe diventare molto pericoloso per le comunità cannabiche, allontanando i coltivatori di Cannabis dalla sperimentazione e dissuadendo gli esordienti a creare nuove ed interessanti varietà. Infatti, se consideriamo una banca del seme specializzata esclusivamente nella vendita di semi femminizzati, un coltivatore non avrà mai la possibilità di sfruttare quella determinata genetica per creare nuovi ibridi. Fortunatamente, in circolazione esistono ancora alcune banche interessate a mantenere questo mercato, permettendo ai normali coltivatori di sperimentare nell'ibridazione della Cannabis attraverso i semi regolari. Personalmente, consigliamo sempre l'uso di semi femminizzati, soprattutto ai coltivatori principianti, ma non abbiate paura a provare ogni tanto qualche seme regolare.