Easy Germination

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Cannabis Propagator

Miniserra Cannabis Propagator

Disconoscimento

Zativo si rivolge ai soli clienti privati, e non rifornisce i coltivatori commerciali o industriali con grandi quantità di semi di cannabis. Se abbiamo ragione di sospettare che i semi ordinati sono destinati alla coltivazione di cannabis su una scala maggiore dell'uso privato, ci riserviamo il diritto di respingere tale specifico ordine. 

Lo stadio di piantino della Cannabis

Lo stadio di piantino di una pianta di Cannabis è la fase successiva a quella della germinazione. Quando il germoglio è cresciuto sufficientemente da sviluppare la seconda serie di foglie (dopo i cotiledoni), allora si può dire che la pianta di Cannabis ha iniziato il suo stadio di piantino. Le foglie a cui ci stiamo riferendo sono quelle che si sviluppano dopo l'apertura dei cotiledoni embrionali, che si contraddistinguono da una normale foglia di Cannabis per forma e dimensioni. In questa fase la pianta inizia ad assumere il tipico aspetto associato alla marijuana, ovvero la foglia grande con più "punte" a margine seghettato. Tuttavia, la prima serie di foglie che si sviluppa subito dopo i cotiledoni, presenta solo un "dito", rispetto a quelle adulte che, normalmente, ne hanno 5 o 7.

Dopo questa serie ad un solo lembo, la pianta sviluppa una terza serie di foglie con 3 "dita" ciascuna. Questa sarà seguita a sua volta da un'altra serie con più lembi e così via, fino ad assumere l'aspetto che tutti quanti conosciamo. Come abbiamo accennato in precedenza, una pianta adulta tende a sviluppare foglie con 5 o 7 "dita". Sappiate comunque che alcuni esemplari di Cannabis possono arrivare a sviluppare foglie con 9 o 11 lamine!

Di solito, si considera che lo stadio di piantino è giunto al suo termine quando la pianta inizia a sviluppare le foglie adulte, ovvero quelle che presentano già un numero considerevole di "dita". Altri segnali che ci aiutano ad interpretare la fine dello stadio di piantino, sono il gambo principale (che deve aver raggiunto un diametro di circa 4-6mm) e l'altezza del piantino (che deve presentare 3 o 4 internodi). In questa fase, la giovane pianta è stimolata a sviluppare un forte apparato radicale, indispensabile per assimilare correttamente tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. A seconda dell'ambiente di coltivazione, lo stadio di piantino può durare dalle 2 alle 3 settimane in coltivazioni indoor e dalle 4 alle 6 in outdoor.

È sempre opportuno posizionare un piccolo ventilatore, di bassa potenza, vicino ai piantini, in modo da fornire un leggero flusso d'aria. Questo consentirà ai piantini di ricevere aria ossigenata, contribuendo a farle crescere in modo più vigoroso. Inoltre, la spinta esercitata incoraggerà le piante ad irrobustire la loro struttura per resistere meglio al flusso d'aria. Quando viene installata una ventola all'interno di una coltivazione, le piante tendono ad interpretare questo stimolo come una forza da contrastare. Ciò porta, inevitabilmente, ad una crescita molto più vigorosa a livello strutturale, fondamentale per poter reagire meglio ai successivi flussi d'aria.

Per capire quando è giunto il momento di trapiantare i piantini in un vaso più grande o direttamente in terra, bisogna osservare l'apparato radicale nella parte inferiore dei vasetti. Molti di voi saranno abituati ad usare piccoli vasi per le prime fasi di vita di una pianta di Cannabis. Ebbene, quando noterete che le radici iniziano ad uscire dai fori dei vasetti, allora vorrà dire che le piante hanno bisogno di maggiore spazio dove potersi sviluppare liberamente e, di conseguenza, di un trapianto. Fate sempre molta attenzione quando trapiantate una pianta. Le radici della Cannabis sono molto fragili e anche la ferita meno profonda potrebbe portare a gravi conseguenze, mettendo in pericolo la salute dell'intera pianta.

Illuminazione nello stadio di piantino

Molti coltivatori preferiscono usare lampade fluorescenti tubolari per illuminare i propri piantini. Data la scarsa intensità di luce emessa da queste lampade, è opportuno riporre le giovani piante ad una distanza ravvicinata dalla fonte di luce, ad appena 5cm. Non preoccupatevi, le lampade fluorescenti emanano poco calore e non correrete il rischio di bruciare le vostre giovani piante. Questa distanza permette alle piante di Cannabis di svilupparsi in larghezza. Infatti, quando le distanze sono maggiori, le piante tendono a ricevere meno luce e, per natura, sono spinte a cercare maggiore intensità luminosa, crescendo eccessivamente in altezza e sviluppando un gambo sottile e debole, che, nella maggior parte dei casi, crolla sotto il peso della pianta. Questa situazione può essere facilmente risolta con un tutore che sostenga la pianta. Tuttavia, una pianta che inizia il suo proprio ciclo di vita in queste condizioni non arriverà mai a dare i migliori risultati, soprattutto quando l'obiettivo principale è quello di coltivare piante sane e vigorose fino alla raccolta.

Altri coltivatori, invece, preferiscono usare lampade HID per illuminare i piantini. Le HID riescono ad emanare una luce con un'intensità luminosa ottimale per le piante di Cannabis, stimolando una crescita molto più forte e vigorosa. L'unico inconveniente è che sprigionano molto calore che, in alcuni casi, potrebbe diventare estremamente pericoloso per lo sviluppo dei giovani piantini, alquanto vulnerabili alle temperature elevate. Per cui, vi consigliamo di posizionare inizialmente le lampade HID a 80cm dalle vostre piante, abbassandole ogni giorno 5cm fino a raggiungere una distanza di circa 40-60cm (a seconda della potenza della vostra lampada). Inoltre, è importante controllare sempre il calore ricevuto dalle piante, usando il cosiddetto "test della mano".

Per quanto riguarda la banda di colori emessa dalla lampada, cercate sempre quelle con uno spettro blu. In questo modo riuscirete ad incoraggiare le piante a sviluppare in meno tempo ramificazioni e foglie più robuste e sane.

Durante tutto lo stadio di piantino, molti coltivatori preferiscono usare un fotoperiodo di 18 ore di luce e 6 di buio. Tuttavia, è anche possibile usare un intervallo d'illuminazione da 20 ore di luce e 4 di buio. Alcuni coltivatori arrivano addirittura a usare fotoperiodi da 24 ore di luce, forzando la crescita delle loro piante.

Sostanze nutritive da fornire ai piantini

In generale, i piantini tendono ad essere piuttosto autosufficienti. Tuttavia, come avevamo indicato nel nostro articolo sulla germinazione, è sempre meglio usare un substrato speciale per la germinazione e prime fasi di crescita. Questi terricci tendono ad avere basse concentrazioni di sostanze nutritive, ma sufficienti alle prime fasi di sviluppo della Cannabis. Infatti, ci teniamo a sottolineare che i piantini di marijuana tendono ad essere estremamente vulnerabili alla sovralimentazione. Anche il più piccolo eccesso potrebbe provocare gravi ustioni alle radici, uccidendo inevitabilmente la pianta.

Invitiamo tutti i coltivatori principianti a non aggiungere alcun fertilizzante ai substrati destinati alle prime fasi di vita di una piantina di Cannabis. Dovrete solo limitarvi ad aggiungere acqua distillata con pH 6.5-7. Un seme piantato in un substrato non ha alcun bisogno di concimi per avviare le sue prime fasi di sviluppo. I giovani piantini richiedono solo luce e acqua per svilupparsi correttamente. Una volta che i piantini avranno terminato la loro fase di sviluppo, si passerà alla successiva fase, quella della crescita vegetativa.